Le opere di Aristotele: la filosofia cristiana medievale si fondava sul grande sistema filosofico di Aristotele. Guglielmo da Baskerville, in effetti, è un investigatore che deve risolvere un caso insieme al suo giovane aiutante Adso da Melk, una sorta di Watson. La scelta di Baskerville come luogo di provenienza, allude ad Arthur Conan Doyle, autore de “Il mastino dei Baskerville” e maestro del romanzo giallo. Il nome Guglielmo gli deriva dal grande filosofo inglese Guglielmo di Ockham, che era un empirista e un grande osservatore della natura, proprio come il protagonista del libro. Il protagonista: Guglielmo da Baskerville è un frate francescano, ambasciatore dell’Imperatore Ludovico. L’imperatore Ludovico difendeva i francescani, sostenitori della regola della povertà, contro gli sfarzi e gli eccessi del Papa e della Curia. Si tratta di un’epoca in cui i due grandi poteri politici, il papato e l’impero, erano in perenne lotta. L’ambientazione: la storia si svolge in un’abbazia dell’ordine benedettino nel 1327. Secondo il Nominalismo, l’intelletto umano può conoscere solo i nomi delle cose e non la loro vera essenza. Il titolo: “Il nome della rosa” è un riferimento alla filosofia medievale, in particolar modo alla corrente nominalista. L’autore: Umberto Eco (1932-2016) fu un letterato e filosofo italiano esperto di semiotica e filosofia medievale.
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